Il Papa, facendo una riflessione ad alta voce sulla attuale situazione pandemica, così si è espresso: “Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi”.
E’ davvero stimolante e illuminante quanto papa Francesco propone, per l’atteggiamento da assumere e per le azioni che dobbiamo intraprendere ora, durante e nel post pandemia.
Sembra quasi che si rivolga in particolare a tutti quelli che, come noi, nella Comunità alloggio “Una casa tra le case” di Soligo, hanno vissuto quasi per un anno (per alcuni di noi sono esattamente 341 giorni!) con le limitazioni richieste con il Covid 19. E ancora “perseveriamo” nell’attesa: “Non esiste un unico giorno, anche domani il sole risplenderà”.
E’ stato un anno veramente difficile, anche se evidenziamo che il “nemico” non è venuto a farci visita e finora siamo riusciti a tenerlo fuori dalla porta. Però, dover rimanere in casa distanziati, con la mascherina, senza l’incontro con i familiari e gli amici, ci ha privati dei valori fondamentali dell’amicizia, del calore dell’abbraccio e di molte certezze e autonomie acquisite, in un cammino che si snoda su molti anni di attività e di impegno.
E’ stata soprattutto l’interruzione della frequenza nei Centri diurni, dei tirocini e delle attività di animazione del tempo libero (palestra, nordic walking, feste ….) che ci ha posti in condizione di “raffreddamento” delle relazioni e di indolenzimento fisico e psicologico, che dobbiamo ora necessariamente e urgentemente recuperare. E non sarà facile!
Abbiamo capito tutti che abitare in una Comunità alloggio, pur con tutti i valori ed i vantaggi della convivenza, non è vivere in una “riserva”, dove non c’è preoccupazione per il domani. La vita in Comunità è vita bella se allarga costantemente gli orizzonti, il cerchio delle amicizie, le relazioni con l’intero territorio; molto di questo ci è mancato in questo periodo.
Abbiamo, però, anche avuto la possibilità di sentirci presenti e considerati in molte delle attività che il “sociale”: Comuni, Associazioni, singole persone … hanno progettato e realizzato in questi tempi. Ci hanno sostenuti con azioni concrete e pensieri di vera amicizia e solidarietà. E’ un debito che abbiamo accumulato e che, ne siamo ben coscienti, restituiremo iniziando dal primo “giorno utile”: ringrazieremo per la vicinanza che hanno saputo esprimere nei confronti nostri e di molte altre persone in difficoltà.
Faremo esercizio della gratitudine, per raggiungere tutti quanti.
Ora, tutti, abbiamo effettuato la prima vaccinazione, con la consapevolezza e la speranza di abbreviare i tempi per “uscire”, per riprendere quanto già facevamo, ma anche con l’impegno di andare oltre, di imitare quanto avviene in natura: il freddo dell’inverno o la siccità estiva mettono a dura prova le piante, le costringono a rallentare il proprio ciclo vitale, per poi farle esplodere in germogli e fiori, appena la stagione permette tempi propizi.
Noi, che trascorriamo molto tempo in mezzo alla natura, queste cose le abbiamo capite e le stiamo imparando. Ora cercheremo di metterle in pratica, con speranza e ottimismo.
Associazione Fabrizio Viezzer OdV